Il Diabete
- 6 lug 2024
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 15 lug 2024

Il diabete è una condizione metabolica complessa con predisposizione ereditaria che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Esistono diverse forme di diabete, ognuna con cause e caratteristiche specifiche, che richiedono trattamenti e gestioni differenziati.
Il più comune è il Diabete Mellito, caratterizzato da livelli elevati di zucchero nel sangue (iperglicemia), i quali possono avere conseguenze significative sulla salute se non gestiti adeguatamente.
Ma cosa vuol dire esattamente iperglicemia?
In condizioni normali la glicemia è inferiore a 100 mg/dL. Se supera invece i 126 mg/dL parliamo di Diabete e occorre fare delle analisi più approfondite come l'OGTT, il test della glicemia a digiuno o quello dell'Emoglobina glicata!
- Diabete Mellito: di Tipo 1 e 2
Il Diabete di Tipo 1 (insulino-dipendente) insorge in età giovanile ed è autoimmune poichè dovuto alla distruzione delle cellule beta del Langerans del pancreas provocando così una insufficiente produzione di insulina, un ormone rilasciato dalle stesse cellule e coinvolto nella riduzione del glucosio del sangue.
In questo caso la concentrazione del glucosio nel sangue è così elevata da non permettere al rene di riassorbirlo reindirizzandolo nel sangue, determinando così una elevata concentrazione di glucosio anche nelle urine (si parla di glicosùria). Oltre alla glicosùria ci sono altri sintomi?
Certo, perchè l'elevata quantità di glucosio nel rene richiama acqua per ragioni osmotiche determinando così una eccessiva presenza di acqua nelle urine (poliurìa), e questa a sua volta provoca disidratazione e quindi maggiore tendenza a bere continuamente (polidipsìa)
Fateci caso, solitamente i diabetici bevono in continuazione per poter sopperire alla scarsità di acqua nel corpo.
Nei pazienti diabetici di tipo 1 la terapia consiste nella somministrazione di Insulina solitamente.
Il Diabete di Tipo 2 (insulino-indipendente) al contrario insorge in età adulta (anche se è più diffuso) ed è dovuto all'azione combinata di 2 fattori: insulino-resistenza e ridotta secrezione di insulina.
Nell'insulino-resistenza l'insulina viene prodotta dalle cellule beta, ma è il nostro organismo che non risponde alla sua produzione, magari per la presenza di anticorpi contro l'insulina sulle cellule bersaglio o a causa di anomalie presenti sulle stesse cellule. (mi riferisco alle cellule del fegato, del muscolo scheletrico e del tessuto adiposo). Oltre a questi aspetti è bene considerare tutta una serie di altri fattori che possono concorrere insieme all'instaurarsi si una situazione di resistenza all'insulina (come l'obesità, oppure l'invecchiamento o uno stile di vita sedentario)
Nel caso di una ridotta secrezione di insulina, il problema non riguarda, come nel Diabete di tipo 1, la distruzione delle cellule del pancreas, quanto una vera e propria riduzione nel rilascio di insulina da queste cellule e il conseguente aumento di glucosio ematico.
Quali sono dunque i sintomi? Ovviamente gli stessi che abbiamo visto per il Diabete di Tipo 1!
La terapia invece in questo caso richiede un attento controllo della Dieta, e in alcuni casi la somministrazione di farmaci specifici con lo scopo di aumentare la sensibilità delle cellule all'insulina.
Difatti in questo secondo caso sarebbe inutile somministrare insulina, perchè l'insulina viene già prodotta e sarebbe inutile somministrarla.
Oltre al Diabete Mellito esiste una forma di Diabete chiamata Diabete insipido, la quale non è in alcun modo correlata con la prima. Sebbene entrambe le forme possano aumentare la sete e la quantità di acqua nelle urine, nell'Insipido i livelli di glucosio nel sangue sono normali. Vediamo insieme i vari tipi:
- Diabete Insipido: centrale, nefrogenico e dipsogenico
Il Diabete insipido centrale è dovuto a una carenza di un ormone detto vasopressina o ADH (ormone antidiuretico), il quale regola il bilancio idrico del corpo. La vasopressina viene prodotta dall'ipotalamo, una piccola porzione del cervello posta all'ipofisi.
Come agisce questo particolare ormone dunque?
Quando la quantità di liquidi nel corpo scende eccessivamente, normalmente l'ipofisi rilascia vasopressina per segnalare ai reni la necessità di conservare liquidi richiamandoli dalle urine e ridistribuendoli nel corpo. Nei pazienti con questa forma di Diabete c'è un deficit di vasopressina perchè magari si sono verificati danni all'ipotalamo o all'ipofisi, traumi cranici o a una mutazione genetica ereditaria. Ne consegue una elevata concentrazione di acqua nelle urine, esattamente come nel Diabete mellito.
In questo caso viene consigliata una supplementazione con ormone antidiuretico sintetico (desmopressina) per gestire i sintomi.
Il Diabete insipido nefrogenico non è, al contrario del precedente, dovuto ad una carenza di vasopressina, infatti essa viene prodotta adeguatamente. Qual'è allora il problema?
Quello che manca è una risposta da parte dei reni alla sua produzione.
I reni continuano quindi ad espellere acqua in eccesso.
Le cause del diabete nefrogenico possono essere molteplici: alcuni farmaci (come quelli usati per trattare il disturbo bipolare), bassi livelli di potassio o alti livelli di calcio nel sangue, ostruzioni del tratto urinario, malattie renali croniche o mutazioni genetiche ereditarie.
La gestione dei sintomi avviene solitamente attraverso la dieta o l'uso di farmaci tiazidici che migliorano la sensibilità all'ADH.
Il Diabete insipido dipsogenico infine non riguarda nè la vasopressina nè il funzionamento renale.
E' l'ipotalamo che induce allo sviluppo di continua e immotivata sete.
Anche qui le cause possono essere varie, come danni all'ipotalamo o alcuni farmaci (come quelli per la potomania).
Questa forma di Diabete prevede un trattamento per niente semplice da attuare, che consiste nella gestione dei livelli di liquidi e della sete.
Ultima, ma non meno importante forma di Diabete è quello Gestazionale.
- Diabete Gestazionale
Essa è una condizione temporanea e rara che può svilupparsi durante la gravidanza.
Questa forma si verifica quando la placenta della mamma produce una quantità eccessiva di vasopressinasi, un enzima in grado di degradare la vasopressina, con sintomi pressochè simili a quelli del diabete insipido.
Le malattie epatiche possono favorire il Diabete gestazionale, dal momento che il fegato svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei meccanismi di controllo della vasopressina.
Il diabete gestazionale può portare al Diabete di Tipo 2 negli anni e richiede monitoraggio stretto durante la gravidanza, con modifiche dietetiche e talvolta l'uso di insulina per controllare il glucosio nel sangue.
Il Diabete, se non trattato può portare a complicanze di vario genere, le quali includono:
Problemi Cardiovascolari
Aterosclerosi: Accumulo di placca nelle arterie, aumentando il rischio di infarti e ictus.
Ipertensione: Aumento della pressione sanguigna, che può danneggiare il cuore e i vasi sanguigni.
Malattia coronarica: Ridotta capacità di fornire sangue e ossigeno al cuore.
Problemi Renali
Nefropatia diabetica: Danneggiamento dei reni a causa dell'alta pressione sanguigna e dell'accumulo di zucchero nel sangue.
Insufficienza renale: In alcuni casi avanzati, i reni non riescono più a filtrare adeguatamente i rifiuti dal sangue.
Problemi Oculari
Retinopatia diabetica: Danneggiamento dei vasi sanguigni nella retina, che può portare a perdita della vista.
Cataratta e glaucoma: Più comuni nei pazienti diabetici rispetto alla popolazione generale.
Problemi Neurologici
Neuropatia diabetica: Danno ai nervi, spesso manifestato come formicolio, dolore o perdita di sensazione nelle mani e nei piedi.
Iperglicemia iperosmolare: Condizione potenzialmente letale caratterizzata da livelli estremamente elevati di zucchero nel sangue e disidratazione.
Problemi del Piede
Ulcerazioni del piede: Ferite che non guariscono facilmente a causa di ridotta sensazione o flusso sanguigno nei piedi, aumentando il rischio di infezioni gravi.
La gestione efficace del diabete include non solo il monitoraggio regolare della glicemia e l'assunzione di farmaci prescritti, ma anche l'adozione di uno stile di vita sano e di una dieta equilibrata.
Quello che si consiglia è una dieta NORMOCALORICA o IPOCALORICA (spesso i pazienti diabetici sono anche obesi), questo perchè la perdita di peso oltre a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare, tende anche a ridurre il fabbisogno di insulina e a normalizzare il quadro glucidico.
E' necessario FRAZIONARE l'energia durante i pasti (meglio fare 5 pasti giornalieri per ridurre i picchi di glicemia post prandiali.)
La ripartizione in nutrienti è quella normalmente consigliata per qualsiasi soggetto sano.
Per quanto riguarda le PROTEINE, si cerca di ridurle leggermente se il paziente soffre di problemi renali. (0,8-1 g/kg). In generale è bene preferire quelle VEGETALI mentre per quelle di origine animali, optare per quelle provenienti da CARNI MAGRE.
Bisogna stare attenti anche ai casi di ipertrigliceridemia o di rischio per infarto cardiaco, infatti in questi soggetti è necessario effettuare dei supplementi in w3.
Attenzione al COLESTEROLO perchè non deve aumentare le dosi di 300 mg al giorno!
Bisogna prediligere CEREALI INTEGRALI.
Attenzione anche alle BEVANDE ZUCCHERATE (aumentano il picco insulinico), l'ALCOOL si può bere ma stando attenti a non superare le dosi consigliate.
I DOLCIFICANTI ACALORICI sono consigliati per chi deve ridurre il peso, altrimenti è bene prediligere LO ZUCCHERO DI CANNA!
Infine ultimo suggerimento, ma non per importanza: L'ATTIVITA' FISICA.
E' bene preferire un'attività non troppo intensa o prolungata, magari 3 o 5 volte a settimana!
Anche la semplice camminata può andare bene.
Spero che l'articolo vi sia piaciuto e sia stato utile, resta in attesa delle prossime pubblicazioni!
Alla prossima
Dott.ssa Patrizia Martalò
Biologa Nutrizionista
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