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La Sindrome Metabolica

  • nutrizionistamarta0
  • 15 lug 2024
  • Tempo di lettura: 4 min
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La sindrome metabolica rappresenta un grave problema di salute pubblica caratterizzato dalla presenza simultanea di diversi fattori di rischio metabolici, che aumentano significativamente il rischio di sviluppare altre patologie, come vedremo dopo.

Questo complesso di condizioni è stato identificato come un precursore critico di problemi di salute a lungo termine, influenzando negativamente la qualità della vita e aumentando i costi sanitari.


Per diagnosticare la sindrome metabolica, è necessario che una persona presenti almeno tre dei seguenti componenti:


- Obesità centrale

E' misurata dalla circonferenza della vita, che riflette l'accumulo di grasso viscerale intorno agli organi addominali.

Questo tipo di obesità, detta OBESITA' A MELA è particolarmente pericolosa poiché il grasso viscerale è quello più a contatto col circolo sanguigno e quindi può secernere direttamente nel sangue molecole proinfiammatorie responsabili di problemi circolatori.

Inoltre l'accumulo di grasso viscerale è correlato a una maggiore resistenza all'insulina (e quindi a un rischio più elevato di andare incontro al diabete di tipo 2) e ad un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro e danni d'organo in generale.

Naturalmente questo non vuol dire che bisogna sottovalutare l'obesità A PERA (quella tipica delle donne per intenderci) in quanto, seppur differente dal punto di vista della distribuzione del grasso corporeo, anch'essa può comportare problemi di natura circolatoria o compromettere le articolazioni.

Ma come capisco se ho un'obesità centrale? La circonferenza vita dell'uomo in Europa deve essere inferiore a 94 cm, quella della donna a 80 cm.


- Dislipidemia

Caratterizzata da livelli anormali nel numero di lipidi nel sangue, in particolare colesterolo totale, trigliceridi, HDL, VLDL, IDL, LDL e Apolipoproteine A, B e C.

La dislipidemia è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari perché favorisce l'accumulo di colesterolo nelle arterie (vedi sopra), promuove l'infiammazione e il danno alle cellule endoteliali.

Ma quali sono i valori da considerare?

I valori considerati normali sono meno di 200 mg/dL per il colesterolo totale, meno di 150 mg/dL per i trigliceridi, più o uguale a 40 (uomo) o 50 mg/dL(donna) per le HDL, meno di 129 mg/dL per le LDL, 2-30 mg/dL per le VLDL e valori variabili per le Apolipoproteine.


- Ipertensione arteriosa

Definita da livelli elevati di pressione sanguigna, con una pressione sistolica di almeno 130 mmHg e/o diastolica di almeno 85 mmHg.

L'ipertensione è un altro fattore di rischio significativo per le malattie cardiovascolari perchè se il sangue spinge sui vasi con una pressione troppo alta questo può danneggiarli ed essi rispondono a tutto ciò con un aumento della rigidità e di conseguenza si restringono e possono portare a problemi circolatori e danni a vari organi come l'encefalo, il cuore, il rene o la placenta.

Il cuore nello specifico compensa l'elevata pressione con l'ispessimento delle sue pareti (ipertrofia ventricolare sinistra) e può andare incontro ad una perdita delle sue funzioni.


- Resistenza all'insulina

Si fa riferimento agli indici HOMA, agli indici FIRI (entrambi devono essere superiori a 2,7) e alla glicemia a digiuno (deve essere superiore a 100 mg/dL) per diagnosticare una resistenza all'insulina.

Per maggiori info vedi l'articolo che ho pubblicato precedentemente sul DIABETE.


- Intolleranza al glucosio

Livelli di glucosio nel sangue superiori alla norma, ma non abbastanza alti per una diagnosi di diabete possono indicare sindrome metabolica.

Col test della glicemia a digiuno il glucosio deve essere tra 110 e 125 mg/dL mentre con l'OGTT deve essere inferiore a 200 ma superiore a 140 mg/dL.


Se non trattata, la Sindrome Metabolica può portare a una serie di complicanze tra cui Diabete, Dislipidemie, Iperuricemia, Ipertensione arteriosa, Cardipatia Ischemica, Insufficienza cardiaca, Patologie respiratorie, Colecistopatia, Steatosi epatica, Insufficienza venosa periferica e Danni osteoarticolari.


Le cause esatte della sindrome metabolica non sono completamente comprese, ma diversi fattori di rischio sono stati identificati come fattori ereditari, socio-ambientali, comportamentali o psicologici.


La gestione della sindrome metabolica richiede un approccio integrato che comprenda:


- Modifiche dello stile di vita e della dieta

ALT, ARRIVIAMO ALLA PARTE CHE CI INTERESSA!


Bisogna PROMUOVERE una dieta equilibrata ricca di FRUTTA, VEDURA E CEREALI INTEGRALI. Essi infatti, in quanto ricchi di FIBRA, non solo aiutano a regolare la digestione ma possono anche migliorare i livelli di colesterolo nel sangue.

E' necessario AUMENTARE il consumo di proteine magre come quelle presenti in PESCE e LEGUMI poichè possono aiutare a mantenere la massa muscolare e a controllare l'appetito.

Consiglio di RIDURRE l'assunzione di SALE poichè può contribuire a controllare la pressione sanguigna, riducendo così il rischio di complicazioni cardiovascolari.

Altra considerazione è LIMITARE GLI ALIMENTI AD ALTO CONTENUTO CALORICO, MIELE, FRUTTA, LATTICINI (poichè ricchi di zuccheri semplici) CARNE, ALIMENTI PROCESSATI come hamburger, hot dog, patatine fritte, panini, nei dolci e negli snack. (in quanto ricchi di grassi saturi). PREFERIRE grassi monoinsaturi e polinsaturi come quelli presenti in OLIVE, NOCI E SEMI può favorire la salute cardiometabolica.

AUMENTARE il consumo del PESCE aiuta a migliorare i parametri lipidici e soprattutto a ridurre i trigliceridi grazie alla presenza degli W3, mentre alimenti come il RISO ROSSO FERMENTATO riducono il colesterolo.

L'ESERCIZIO FISICO REGOLARE è fondamentale perchè va ad aumentare il colesterolo HDL (colesterolo BUONO), oltre che influenzare in generale il colesterolo totale e tutta una serie di altre funzioni del nostro organismo! Quindi vai con lo sport!


- Controllo del peso: La perdita di peso può migliorare significativamente tutti i componenti della sindrome metabolica, ma comunque ci possono essere individui magri ma con sindrome metabolica, quindi non basta correggere il peso.


- Trattamento farmacologico: In alcuni casi, possono essere necessari farmaci per trattare specifici componenti della sindrome metabolica, come ipertensione, dislipidemia e intolleranza al glucosio.


- Educazione e monitoraggio: Educare i pazienti sull'importanza del monitoraggio e per regolare i parametri metabolici e della salute generale è essenziale per prevenire e gestire la sindrome metabolica.


In conclusione, la sindrome metabolica rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare per affrontare i suoi molteplici aspetti.

Con un impegno continuo nella promozione della salute e nella gestione efficace dei fattori di rischio, è possibile ridurre l'incidenza e migliorare l'esito di questa condizione per migliorare la salute generale e la qualità della vita.


Spero che l'articolo ti sia piaciuto, resta in attesa delle prossime pubblicazioni!

Alla prossima


Dott.ssa Patrizia Martalò

Biologa Nutrizionista




 
 
 

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